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Volontà. Rivista mensile del movimento anarchico 1946-1996 |
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Autore:
Movimento anarchico italiano
Editore:
Edizioni RL; poi Editrice A
Anno:
Condizioni: OTTIME CONDIZIONI
Categoria: STORIA, POLITICA, SOCIETÀ CONTEMPORANEA, SOCIETÀ E SCIENZE SOCIALI
ID titolo:99281921
"Volontà. Rivista mensile del movimento anarchico 1946-1996" è in vendita da lunedì 20 maggio 2024 alle 06:58 in provincia di Pesaro
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Note su "Volontà. Rivista mensile del movimento anarchico 1946-1996": Rivista Volontà
Collezione completa 336 numeri (+ volume di Indice generale)
(mancano tre numeri: n.3(1977); 1(1985); 4(1986), che vengono forniti in copia)
Edizioni RL; poi Editrice A Luogo di pubblicazione: Napoli; Genova; Pistoia; Genova; Milano 1946-1996 A. 1, n. 1 (1 lug. 1946)-a. 50, n. 3-4 (1996)
Sottotitolo: Del movimento anarchico italiano. Rivista mensile Dal 1 ag. 1946 (a. I, n. 2): Rivista mensile del movimento anarchico italiano Dal 1 lug. 1947 (a. II, n. 1): Rivista mensile del movimento anarchico di lingua italiana Dal 15 lug. 1949 (a. IV, n. 1): Rivista anarchica mensile Dal genn.-febb. 1969 (a. XXII, n. 1): Rivista anarchica bimestrale poi: rivista anarchica trimestrale poi: laboratorio di ricerche anarchiche
“Quando Giovanna Caleffi Berneri (vedova di Camillo, ucciso a Barcellona nel 1937, durante la guerra civile) e Cesare Zaccaria fondano nel 1946 la rivista «Volontà» riprendono il titolo che Errico Malatesta aveva dato al suo giornale pubblicato ad Ancona dal 1911 al 1914. Ma le analogie con quel giornale forse si fermano al titolo, perché i due fondatori imprimono già dal primo numero un carattere nuovo alla pubblicistica anarchica. «Volontà», infatti, si presenta subito come rivista con una grande apertura verso le esperienze libertarie nel mondo unita a riflessione teorica. Ma non solo questo: anche temi sociali quali il controllo delle nascite, tanto che i redattori verranno processati e condannati per aver propagandato la programmazione demografica e familiare vietata allora in Italia in base a leggi del periodo fascista.
La vita di «Volontà» può essere suddivisa in tre periodi. Il primo va dal 1946 al 1962 ed è appunto quello segnato dalla gestione di Cesare Zaccaria e di Giovanna Caleffi, che muore di lì a poco. Il secondo, il periodo più difficile nella vita della rivista, va dal 1962 al 1979 e vede il susseguirsi di diversi responsabili (Giuseppe Rose, Vincenzo Di Maria, Aurelio Chessa, Roberto Tronconi ecc.), quasi sempre senza un collettivo redazionale. È solo con il passaggio della redazione a Valdobbiadene (Treviso), sotto la responsabilità di Francesco Codello, che si assiste a una rinascita culturale della rivista. Nel 1980 il collettivo redazionale passa a Milano, in continuità con la redazione precedente. Sono anni contrassegnati da tematiche innovative: una nuova riflessione sul Sessantotto, sul genere, sui luoghi della socialità e della politica, sulle nuove concezioni di libertà, sulla rinascita dei fondamentalismi. L’ultimo numero della rivista, che chiude nel 1996, si intitolerà non a caso Le ragioni dell’anarchia, a marcare mezzo secolo di riflessione anarchica.
Molte le collaborazioni internazionali e di «compagni di strada» non anarchici ma vicini alla sensibilità libertaria. Tra questi, Alexander S. Neill, Aldo Capitini, Louis Mercier Vega, George Woodcock, Lewis Mumford, Alexander Berkman, Pier Carlo Masini, Herbert Read, Ignazio Silone, Guido Ceronetti, Carlo Doglio, Luce Fabbri, José Peirats, Ugo Fedeli, Danilo Dolci, Gino Cerrito, Guido Tassinari, Gaston Leval, Colin Ward, Noam Chomsky, Franco Crespi, René Lourau, Murray Bookchin, Roberto Guiducci, Michel Maffesoli, Yvon Bourdet, Edgar Morin, Henri Laborit, Giuliano Pontara, Cornelius Castoriadis, Roger Dadoun, Claude Lefort, Abel Paz, Franco La Cecla, Alessandro Dal Lago, Paul K. Feyerabend, Armanda Guiducci, Fabrizio De André, Michel Ragon, Giancarlo De Carlo, Giorgio Galli, Jean Baudrillard, Sebastiano Maffettone, Thomas Szasz, Giulio Giorello, Ilya Prigogine, Francesco De Bartolomeis, André Gorz”.
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