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Canzoniere Italiano. Antologia della Poesia Popolare. |
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Autore:
Pasolini Pier Paolo
Editore:
Guanda - Parma
Anno:30 Novembre 1955 - Rara edizione originale in edizione numerata (copia n. 1141)
Collana: Collezione Fenice n. 28 , collana diretta da Attilio Bertolucci , edizione fuori serie.
Condizioni: OTTIME CONDIZIONI
Categoria: POESIA, LETTERATURA ITALIANA, PRIME EDIZIONI, DIALETTI, PIER PAOLO PASOLINI
ID titolo:97072739
"Canzoniere Italiano. Antologia della Poesia Popolare." è in vendita da giovedì 11 gennaio 2024 alle 14:57 in provincia di
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Note su "Canzoniere Italiano. Antologia della Poesia Popolare.": ’’Una straordinaria raccolta critica di poesie dialettali di tutte le regioni italiane. Prima edizione. Cfr. Gambetti-Vezzosi 652.’’ Il Canzoniere italiano, un rigoroso studio sulla poesia popolare italiana, attesta il rigoroso e originale contributo di Pasolini nella saggistica e, in questo caso, l’ampliarsi dei suoi interessi in ambito linguistico, maturati nell’esperienza friulana. Lo studio, che fu commissionato a Pasolini dal poeta Attilio Bertolucci, si apre con la dedica al fratello Guido, seguita da un’epigrafe tratta «Dall’ultima lettera di Guido (Malghe di Porzus, 27 novembre 1944». Prima dell’antologia vera e propria dei testi, provenienti dalle tradizioni popolari delle regioni italiane secondo un percorso da Nord a Sud, compare un’importante Introduzione che poi, con qualche ritocco e diversi tagli, Pasolini ripubblicò come Studio panoramico nel volume Passione e ideologia, edito da Garzanti nel 1960. Brossura morbida con titoli bicolore ai piatti e dorso, sovraccoperta figurata a colori, pergamino trasparente a protezione, formato in ottavo cm. 15,5 cm. 23,5 , pagine CXXVI, (2), 454, (2), opera intonsa ,mai letta , rara prima edizione in eccellente stato, perfetto esemplare da collezione, copia numerata n. 1141 su una tiratura complessiva non specificata. La raccolta comprende più di 800 testi, dai canti narrativi piemontesi alle biojghe romagnole, dalle vilote friulane ai rispetti toscani, dalle canzune abruzzesi ai canti funebri calabresi, dai mutos sardi agli stornelli, agli strambotti, alle ninne nanne, fino ai canti popolari delle due guerre e alle canzoni fasciste e partigiane. Il criterio di scelta è estetico naturalmente: ma non è mai perso di vista un più impegnativo fine documentario e storico. In appendice, ai canti leggendari, religiosi e amorosi, si hanno due sezioni di poesia più strettamente folklorica e di canti militari. Un’ampia introduzione illustra il secolo di studi sulla Poesia Popolare dal Tommaseo al Croce e al Gramsci, impostandone insieme il problema teorico. Fonte bibliografie, generali e per regione, completano il volume. Figura centrale della cultura italiana del Novecento, Pier Paolo Pasolini non ha mai intrapreso sentieri rassicuranti, assumendo prese di posizione imprevedibili e destabilizzanti. Ciò che invece non cambiò mai fu il suo atteggiamento verso le minoranze e le culture particolari; sorgeva dal profondo il suo elogio del dialetto, volano di espressività incontaminata e non omologata, da contrapporre all’appiattimento linguistico ed ideologico operato dai mass media. Nell’ampia introduzione al ’’Canzoniere italiano’’ che Pasolini pubblicò per Guanda alla fine del 1955 dopo tre anni di ricerche, lamenta che la poesia popolare risulti quasi del tutto assente dall’informazione, pur così varia complessa e spregiudicata , che sta alla base degli appunti carcerari poi raccolti in letteratura e vita nazionale, la cui attenzione è piuttosto diretta a quella che nel secondo dopoguerra si sarebbe definita “cultura di massa” (melodramma, romanzo d’appendice, eroi popolari ecc.); ma aggiunge, ragionando per assurdo, che, se anche Gramsci avesse avuto conoscenza più ampia della poesia popolare e dei problemi teorici e storici ad essa connessi, non ne avrebbe tratto ’’motivi di reale e profondo interesse, in funzione polemica rivoluzionaria’’. La ragione di questa perentoria asserzione è condensata nella chiusa “politica” dell’introduzione al Canzoniere: “Salve le aree depresse, la tendenza al canto popolare nella nazione è a scomparire. Il popolo moderno, cosciente di sé in quanto classe, e politicamente organizzato verso la conquista del potere, tende ad abolire l’irrazionale soggezione in cui per tanti secoli era vissuto: tende ad essere autonomo, autosufficiente nell’ambito ideologico: a dissimilarsi”. Di contro, però “le armi di diffusione dell’ideologia della classe al potere sono immensamente potenziate: e la loro influenza, nel popolo, è di condurlo a prendere l’abito mentale e ideologico di quella classe: ad assimilarlo”. Pasolini conclude: Dissimilazione, dunque, e insieme assimilazione, tra le due culture: con una frequenza intensissima, insieme di simpatia e di lotta, del ’rapporto’. La poesia popolare, come istituzione stilistica a sé, è in crisi. La storia in atto. In questo passaggio è possibile intravedere la vena di “populismo” estetizzante che percorre la produzione del poeta come del romanziere, del cineasta come del saggista, in contraddizione (spesso feconda) con la modernità del suo “fare” artistico e con il suo eterodosso marxismo; ne sono impregnati, del resto, i testi poetici composti negli stessi anni e raccolti ne Le ceneri di Gramsci, insieme documento e manifesto della sua ideologia, uno dei quali non casualmente si intitola Il canto popolare. - Pier Paolo Pasolini collected in this monumental anthology, first published in 1955, the most beautiful and curious expressions of a popular poetry as rich and varied as the Italian one. From region to region, through almost 800 texts of various kinds and structures, we move from Piedmont’s narrative songs to the biojghe from Romagna, from the Venetian and Friulian vilote to the Tuscan respects, from the Abruzzo canzune to the Calabrian funeral songs, from the mutos Sardinians to starlings, wacbars, lullabies, to the folk songs of the two wars and to fascist and partisan songs. The Italian Songwriter represents - thanks in part to the extensive introduction of Pasolini himself - a fundamental stage in the rediscovery of popular poetry; and offers a vivid, poetic and critical portrait of Italians and their regional roots -. Il presente volume fa parte della mia collezione personale.
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