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Contravveleno poetico per la pestilenza corrente |
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Autore:
( ALFIERI Vittorio )
Editore:
S. e. , Firenze
Anno:1799
Categoria: rivoluzione francese, letteratura italiana del settecento, simple
ID titolo:95147344
"Contravveleno poetico per la pestilenza corrente" è in vendita da venerdì 22 settembre 2023 alle 17:39 in provincia di Asti
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Note su "Contravveleno poetico per la pestilenza corrente": In 16o, cm 11,7 x 17, pp. 23 + (1) bianca. Legatura in carta d’epoca rimontata. Segni a penna d’epoca alle pp. 3, 22, 23. Edizione originale rarissima di questa prima parte di componimenti, in seguito comparsi nel Misogallo (che verra’ pero’ pubblicato postumo nel 1814). La stesura di quest’opera antifrancese inizio’ nel 1789, continuando fino al 1798, e venne ispirata dagli eccessi sanguinari del terrore che avevano fatto mutare allÂ’Alfieri le iniziali simpatie che egli aveva manifestato nei confronti della rivoluzione. L’opera, composta da epigrammi, sonetti satirici e prose, venne riunita in un volume con il titolo che conosciamo solo nel 1793, anche al fine di non essere associata con i demagoghi rivoluzionari e divenire complice delle loro scelleratezze. In realta’, Alfieri non volle mai pubblicare l’operetta, mentre era in vita, e si premuro’ di far redigere in forma manoscritta una decina di copie al fine di consegnarle a persone fidate con unÂ’avvertenza dichiarante ’LÂ’intenzione dell’autore’. La prima edizione fu pubblicata dopo la morte di Alfieri (1803) con la falsa data di Londra 1799. A questa, piuttosto scorretta, ne seguiranno altre. Tuttavia, gia’ qualche anno prima, a seguito dellÂ’invasione della Toscana da parte dei Francesi, Alfieri aveva pubblicato, in forma anonima, una piccola scelta di sonetti ed epigrammi con l’indicazione ’Firenze 1799’. Il 25 marzo 1799 i Francesi entrarono a Firenze e vi rimasero fino al 9 luglio. Alfieri si rifugio’ insieme alla Contessa d’Albany in una villa presso il colle fiorentino di Montughi. Ritornato in citta’, verso dicembre dello stesso anno, lo scrittore permise – come scrisse egli stesso – a un libraiuccio di stampare alcuni sonetti ed epigrammi del Misogallo, senza apporvi il mio nome, e intitolai quella raccoltina Contravveleno poetico. Alfieri mandava poi otto o dieci copie del libello all’abate di Caluso con una lettera, in data 4 febbraio 1800, sottolineando come questo fosse un contravveleno da non poter piacere se non a quelli che non han preso il veleno prima. Si tratta di un’edizione di particolare rilevanza perche’ e’ l’unica parte del Misogallo pubblicata quando Alfieri era in vita e con il suo consenso. Il Contravveleno e’ certamente rarissimo come gia’ nel 1884 Rodolfo Renier sottolineava nella sua prefazione al Misogallo: Io potei scovare una copia di questo rarissimo e sconosciuto Contravveleno poetico, che fa parte della Miscellanea palatina 3 E. 12 della Nazionale di Firenze. E’ un opuscolo di 23 pagine... (Prefazione a V. Alfieri, ’Il Misogallo. Le satire e gli epigrammi’, Firenze, Sansoni, 1884, p. XXIII). Nell’operetta e’ premesso un Avviso dell’editore: Siccome il Contagio pare sul suo declinare, non si somministra per ora il presente rimedio se non se in piccolissime quantita’Â…. Seguono 7 sonetti e 12 epigrammi con 2 annotazioni alla pagina finale. Questi versi riscossero anche severe critiche, come quelle di Giuseppe Pelli Bencivenni, che li giudico’ poesjole inculte e plebeeÂ… frizzi che disonorerebbero un cantastorie nonche’ un AlfieriÂ…. Migliorini-Tortorelli, ’L’editoria italiana nel decennio francese’, p. 101. Wiese-Percopo, ’Storia della letteratura italiana’, p. 625. Bustico, ’Bibliografia di Vittorio Alfieri’, 395. Melzi, I, p. 252. (rif. 56 N.14) ; ITA
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