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Autore:
Prefazione Di Hubert De Givenchy, intervista a René Gruau Di Joelle Chariau,
Editore:
Herscher Paris
Anno:Septembre 1984
Collana: Prima edizione francese
Condizioni: COME NUOVO
Categoria: MODA E COSTUME, ARTE, DESIGN, FASHION, LIBRI RARI, MONOGRAFIE
ID titolo:88605073
"René Gruau" è in vendita da sabato 5 novembre 2022 alle 13:34 in provincia di Parma
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Note su "René Gruau": ’’Conception éditorielle de Joelle Chariau, avec un avant-propos de Hubert de Givenchy et un entretien avec René Gruau, édition en langue francaise, Herscher Paris, Septembre 1984.’’ Gruau è considerato uno dei più grandi illustratori di moda del XX secolo. I suoi disegni dei modelli New Look di Dior hanno catturato perfettamente l’eleganza e le linee della moda degli anni ’50. In questa opera sono raccolte 74 delle illustrazioni più iconiche di Gruau, comprese quelle create per Dior, Balmain, Givenchy, Jacques Fath, L’Officiel, Flair, International Textiles e altri. Contiene un’intervista con l’artista. Brossura morbida figurata a colori (Il manifesto tratto da una campagna pubblicitaria per Rouge Baiser del 1949 ) , formato in quarto grande, 24 pagine di testi e 74 magnifici disegni numerati a tutta pagina al solo recto con esaustive diddascalie ( 59 a colori e 15 seppia). Condizioni usato, minimi segni del tempo, nel complesso eccellente esemplare da collezione. L’intero mondo della moda non tarda a riconoscere il talento di Gruau, dopo che Parigi gli aveva aperto la strada con la prestigiosa rivista Femina, che, nata nel 1901, era diventata un’istituzione che ribaltò l’illustrazione della moda degli anni Venti. Il suo nome inizia ad accompagnarsi a quello di altri già celebri illustratori: Mourgues, Blossac, Louchel e Simon. L’Album de la Mode du Figaro pubblica per il suo sesto numero trentatrè disegni di Gruau – che occuparono più di un quarto della rivista da soli – illustrando le collezioni di trenta diverse maison tra cui Marcel Rochas, Nina Ricci, Jean Patou, Lucien Lelong. Quelli in cui si muove sono gli anni di un primo ritorno all’eleganza, delle madri eleganti, estremamente vicine ai couturier: Béatrice de Givenchy, Eisegura Balenciaga, Madeleine Dior e Marie Gruau de La Chesnaie. Sarà proprio sua madre, infatti, a essere la sua prima musa: «Avevo tutti i giorni davanti ai miei occhi l’immagine di una madre elegante, che mi mostrava come incrociare le gambe, come tenere le mani sulle anche: è così che ho iniziato a illustrare la moda. La ritrovo ogni giorno nei miei disegni». La sua morte nel 1939 sarà per lui un colpo più doloroso della guerra. Si rifugia nel lavoro e segue – con la Seconda guerra mondiale in corso – la redazione di Marie Claire nella zona franca, a Lione, dopo un breve passaggio da Paris-Soir. A Marie Claire presto si affiancano anche L’Officiel e Madame Figaro. Contrariamente ai suoi colleghi, la sua produzione non diminuirà quando le riviste inizieranno a privilegiare i talenti artistici di fotografi come Cecil Beaton, Richard Avedon, Irving Penn o Henry Clarke, perché il suo stile era già anticipatore del successo della fotografia. Le opere di Gruau sono uno dei mezzi migliori per apprezzare le evoluzioni della moda del Ventesimo secolo. Siamo nell’epoca dei couturier – Cristobal Balenciaga, Hubert de Givenchy, Christian Dior – uomini che disegnano e amano le donne. Dopo la liberazione vogliono ridefinire il paesaggio della moda francese, rimettere in sella l’industria tessile in Francia. Gruau prende parte a questa rivoluzione iniziata nel 1947 con il New Look, si unisce alle maison de couture di quelli che sono ormai suoi amici: da Balmain nel 1945, da Dior nel ’46, da Givenchy nel ’51. Per loro Gruau disegna, crea forme, ritrae, realizza le pubblicità. Non era una moda dominata dalla fotografia, una moda istantanea e urlata, ma discreta, con tempi e forme umani. Vengono riscritte le linee dei codici femminili: «La linea?» – dirà Gruau – «Ma è la base di tutte le arti: una linea singola può esprimere la grandezza, la nobiltà, la sensualità, è la sintesi di tutte le sensazioni, la concentrazione di ogni sapere.» Nel 1948, provvisoriamente, lascerà la Francia per gli Stati Uniti, dove lavorerà per Harper’s Bazaar e Vogue, raggiungendo fama internazionale. Contemporaneamente, Christian Dior – di cui era diventato anche un intimo confidente – gli chiederà di disegnare la celebre boccetta per il suo profumo Miss Dior: Fai esattamente quello che vuoi, noi parliamo la stessa lingua - gli dirà. Di ritorno dagli Stati Uniti, lavorerà sui costumi e le scenografie di diversi balletti e opere, riprendendo le collaborazioni con Vogue Paris, Madame Figaro, Elle, L’Officiel, senza smettere di lavorare con alcuni trai più grandi maestri della moda del tempo: Dior, Givenchy, Balenciaga e Balmain. Tra il 1972 e il 1989, il Museo della moda e del costume al Palazzo Galliera, il Museo di storia dei tessuti di Lyon, il Palazzo de Chaillot, Roma, Bologna e l’Olanda omaggeranno l’artista con numerosi mostre. Sarà però nel 1999 che si realizzerà il più alto omaggio della sua carriera,quando Omega sponsorizzerà l’esposizione René Gruau, l’Art de la Publicité che inaugurerà l’apertura del Museo della pubblicità all’interno del Louvre. Morirà nel 2004, a 95 anni, a Roma. Il presente volume fa parte della mia collezione personale.
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