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Autore:
Elisabetta Sancino
Editore:
96, rue de La-Fontaine Edizioni
Anno:2017
ISBN: 9788899783327 Collana: La carrucola del pozzo. Poesia
Condizioni: OTTIME CONDIZIONI
Categoria: POESIA
ID titolo:86731723
"Frammenti viola" è in vendita da lunedì 18 luglio 2022 alle 16:15 in provincia di Milano
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Note su "Frammenti viola": FUORI CATALOGO E INTROVABILE ON LINE brossura copertina flessibile patinata 135 x 210 x 5 mm 60 pagine Il titolo, Frammenti viola, nasce dalla consapevolezza che ogni poesia non sia altro che una scheggia dell’anima di chi scrive e, solo mettendone insieme un certo numero, si possa percepire qualcosa che si avvicini alla completezza. Il viola, poi, è il frutto della mescolanza di rosso e blu, è simbolo dell’unione degli opposti, ma anche colore della metamorfosi, del mistero e della spiritualità, oltre che quello delle brughiere del paesaggio anglosassone, un mondo al quale l’autrice è intimamente legata. I temi sono diversi: la voglia di affermare un personale modo di essere donna, ma anche il rapporto con chi si ama, la riflessione sul senso della vita e sulla morte, sul trascorrere del tempo e sulla possibilità di trovare delle risposte agli interrogativi che ne scaturiscono, affidandosi a una personale concezione del divino e a un rapporto profondo e viscerale con la natura. La poesia e l’arte si intrecciano in un accordo di sensibilità e emozione. Elisabetta Sancino, inzaghese, laurea in Lingue e Letterature straniere a indirizzo artistico, con la silloge “Collezione Privata” ha vinto, il 30 maggio, il prestigioso premio della giuria al Premio Internazionale “Lord Byron Porto Venere Golfo dei Poeti” Poesia e Narrativa Edita e Inedita, giunto alla terza edizione. Elisabetta Sancino si approccia al mondo della poesia sin da bambina, prima come un’esigenza privata e, nel tempo, con una metrica e una forma più precisa. «Nessuno della mia famiglia ha mai nutrito una passione per la poesia né mi ha incoraggiata: è qualcosa che appartiene solo a me e nel quale io mi identifico totalmente – ha esordito Elisabetta Sancino – La scrittura non è un hobby ma un’esigenza molto profonda. Scrivo quello che sento e nel modo che mi appartiene e i miei testi sono accomunati da una grande energia e da uno slancio vitale che non viene mai meno, anche nelle liriche più drammatiche o malinconiche». Elisabetta Sancino ha pubblicato tre raccolte, “Frammenti viola” (rue de-la-Fontaine 2016), “Il pomeriggio della tigre” (Terra d’Ulivi 2018) e “Collezione Privata” (Puntoacapo) nel 2021. «I temi più ricorrenti nelle mie poesie sono la riflessione sulla vita e sulla morte, la libertà, la natura, la spiritualità, la bellezza, l’amore, l’arte e la condizione femminile – ha sottolineato Elisabetta Sancino – La prossima silloge avrà tra le protagoniste una senzatetto e in questo caso il tema dell’emarginazione sarà centrale». Secondo molti oggi la poesia non è più di nicchia ma un’espressione alla portata di tutti grazie a un accesso alla rete che rende più facile pubblicare testi o componimenti: a questo proposito Elisabetta Sancino si dice in parte d’accordo ma ribadisce che «la vera poesia richiede pazienza, dedizione, silenzio e lentezza, sia in chi la fa che in chi la legge e ciò contraddice la logica mordi e fuggi che è tipica della cultura social». In quanto al messaggio che vuole portare con i suoi testi Sancino afferma che «quello della scrittura è un viaggio avventuroso, del quale non si conosce né l’inizio né la fine e l’unico messaggio che mi sento di veicolare è che la poesia può davvero salvarti la vita». Due poesie della raccolta poetica Frammenti viola, di Elisabetta Sancino hanno ottenuto riconoscimenti in concorsi nazionali. Silenzio ha ricevuto una menzione d’onore nell’ambito del concorso “Mario dell’Arco”, edizione 2016, organizzato dall’Accademia Belli di Roma, e English Breakfast una menzione d’onore nell’ambito del concorso nazionale di poesia “P. Graziani” (VIII° edizione). Elisabetta Sancino ha vinto, con la poesia Mummy, il primo premio al Concorso Nazionale di Poesia “L’Infinito” – II Edizione 2016 a cui partecipavano ben 450 concorrenti. La redazione si stringe intorno a lei, per festeggiare un successo assolutamente meritat Elisabetta Sancino ha ricevuto il notevole riconoscimento di veder pubblicate alcune sue poesie sulla rivista on-line “Versante Ripido”, nota per la selettività delle proprie scelte. La poesia di Elisabetta Sancino si propone al lettore in progress – in promettente, energica crescita – come «frasario scomposto della lingua madre», ricerca volta alle «parole interdette» di «cifrati poemi che non ho mai tradotto / nella lingua adamantina del giorno». Lingua madre si intitola una tra le liriche più significative dell’autrice, e potrebbe essere anche il titolo della sua prossima raccolta, destinata a presentare una selezione dei numerosi versi scritti di recente, in una fase che come accennavo pare particolarmente creativa e aperta a ulteriori sviluppi. L’ambito semantico della sua lingua madre è ampio, e vi si possono individuare almeno tre filoni: la ricostruzione interiore di un codice femminile-esistenziale inquieto e sempre vicino alle voci della natura e della terra; la frequentazione quotidiana, per lavoro e passione, delle lingue straniere: quella inglese soprattutto, con la ricorrente presenza di paesaggi, atmosfere e miti letterari anglosassoni (l’autrice parla in proposito di English mood); la lingua della poesia, con la sua «fame / di verbi all’infinito» e l’impossibile desiderio di «vivere senza coniugazioni / […] / la testa davvero libera / e potente / come Orfeo che canta sulle acque» – così recitano i versi inediti di In libreria (Orfeo). E «indizi di un percorso ulteriore» è una pregnante parafrasi del titolo Frammenti viola – dove il viola è inteso dall’autrice come sintesi di rosso e blu, ovvero «colore della metamorfosi, del mistero e della spiritualità». Una dichiarazione di poetica e un appello al lettore sono affidati invece ai versi di Adrienne Rich posti come esergo-dedica del volume e tratti da Un atlante del mondo difficile, del 1991: «So che stai leggendo questa poesia […] / riscaldando il latte, con un bambino che ti piange sulla spalla e un libro in mano, / perché la vita è breve e anche tu hai sete. / […] / per poi tornare ancora una volta al compito che non puoi rifiutare / […] perché non è rimasto nient’altro da leggere, / lì dove sei atterrato, nudo come sei».
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