L’INFANZIA NEGATA Omicidi, prostituzione, malattie e fame dei bambini brasiliani Ricerca a più voci promossa in Brasile dalla Fondazione Internazionale Lelio Basso

Autore: Ethel Volfzon Kosminsky, Iara Ferraz, José César A. Gnaccarini, José de Souza Martins, Maria Machado Malta Campos, Maristela de Paula Andrade, Sérgio Adorno Editore: Edizioni Vecchio Faggio Anno:1991 Condizioni: BUONE CONDIZIONI Categoria: SOCIOLOGIA, SOCIETÀ CONTEMPORANEA, ANTROPOLOGIA, STORIA CONTEMPORANEA, POLITICA, AMERICA LATINA ID titolo:83444006 "L’INFANZIA NEGATA Omicidi, prostituzione, malattie e fame dei bambini brasiliani Ricerca a più voci promossa in Brasile dalla Fondazione Internazionale Lelio Basso" è in vendita da sabato 27 novembre 2021 alle 10:04 in provincia di Roma

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Ethel Volfzon Kosminsky, Iara Ferraz, José César A. Gnaccarini, José de Souza Martins, Maria Machado Malta Campos, Maristela de Paula Andrade, Sérgio Adorno
L’INFANZIA NEGATA
Omicidi, prostituzione, malattie e fame dei bambini brasiliani
Ricerca a più voci promossa in Brasile dalla Fondazione Internazionale Lelio Basso
Anno 1991, pagine 233
Edizioni Vecchio Faggio

Condizioni: buone/ottime, senza sottolineature. Si segnala la presenza di qualche minima scoloritura all’esterno, sulla sovraccopertina, dovuta alla conservazione in libreria. Viceversa, internamente il volume appare come non essere mai stato letto e consultato.

Codice ISBN: 8871130804

In questo libro di affronta ... da un lato la pura e semplice eliminazione fisica, insieme ai padri, di bambini da parte dei pistoleros, per garantire al capitale la possibilità di metter le mani sul piccolo appezzamento di terra del contadino povero; dall’altro l’imposizione al bambino della dura disciplina del lavoro da parte degli stessi genitori, per assicurare l’inserimento precoce del fanciullo nella logica inesorabile della riproduzioen del capitale. In tutti questi casi, i bambini, ogni volta di più, si trovano di fronte ad una socializzazione che li prepara a vivere l’infanzia non come il momento della speranza e del sogno, il momento di quel che sarà, ma il momento di quel che è stato, della condanna e della punizione senza senso, per il semplice fatto di essere figli di padri che vivono, probabilmente, gli ultimi capitoli della storia dell’estinzione della loro classe o gruppo sociale. Anche quando lottano e resistono, in questo paese d’impunità, dove mancano diritto e rispetto, sono arruolati prima del tempo nelle trincee dello scontro, obbligati a vivere i primi anni della loro vita su veri e propri campi di battaglia o di lavoro quasi forzati... e ancora A dir il vero, siamo di fronte piuttosto ad una società abbandonata, priva di possibilità, quella di padri che dipendono dalle elemosine e dai piccoli furti dei loro figli per sopravvivere. Figli che rimangono tranquillamente in giro per la grande città e passano le notti sulle panchine nelle piazze pubbliche del centro, visitati settimanalmente dal fratello più giovane che viene a cercar loro il denaro di cui la famiglia ha bisogno per tirare avanti la propria miserabile vita nella periferia della metropoli. Bambini ed adulti abbandondati, trasformati in popolazione in sovrappiù dalla forma disordinata, disumana e senza alcun ritegno, irrazionale che lo sviluppo capitalista ha assunto nei paesi sottosviluppati. Oppure, nella migliore delle ipotesi, internati in istituzioni specializzate, poste sotto la tutela burocratica dello Stato, dove la figura del padre è sostituita da quella del sorvegliante, dove l’infanzia non diventa il momento di crescita dell’essere umano, ma il momento in cui l’essere umano viene domato. È il momento nel quale, per evitare di trvarsi in futuro un criminale in più, non si forma l’uomo ma semplicemente manodopera....