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Autore:
William Harrison
Editore:
Club degli Editori, Milano su licenza Mondadori
Anno:1978, I edizione in questa collana
Condizioni: BUONE CONDIZIONI
Categoria: LETTERATURA DEGLI STATI UNITI D’AMERICA. NOVECENTO. ROMANZI
ID titolo:82805393
"Pretty Baby" è in vendita da giovedì 7 ottobre 2021 alle 08:58 in provincia di Verona
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Note su "Pretty Baby": Libro rilegato in cartone telato, sovra copertina con qualche strappo. Libro usato in ottime condizioni, solo qualche lieve traccia del tempo; pagine un poco ingiallite a causa della conservazione in un locale probabilmente molto umido. Pagine complessive 216
Qui di seguito la recensione di una lettrice:
Pretty baby di William Harrison, scommetto che di questo libro non avete mai sentito parlare in vita vostra, bè neanche io, se la mia amica non lo avesse preso tra le sue mani e me lo avesse dato dicendo Secondo me questo libro potrebbe piacerti!, ovviamente una delle risorse del Signor Tramonte, di cui vi ho accennato nel post precedente.In effetti dalla copertina, mi ha subito attratto, la bambina sulla copertina, ha un non so chè di gotico e vittoriano, ed io ho una vera passione per questi due elementi. A me ricorda appunto Cossette no shouzou, voi probabilmente non sapete di cosa io stia parlando, bene è un anime e manga, con molti richiami allo stile di Edgar allan Poe. Forse sto straparlando, perdendo il filo del discorso, oppure no, credo sia anche interessante, capire come la nostra mente ci porti a fare determinate scelte letterarie, come appunto una copertina abbia appunto il potere di influenzarci nella scelta di un libro, e che cosa ci ricorda quella determinata copertina. A me ricorda appunto quell’ anime e manga, di cui ho riportato un immagine sotto. Ma ovviamente la copertina è stato si un ottimo incentivo, ma non determinante.
Passiamo alla trama di questo libro: Ambientazione: New Orleans nel 1917, quindi non c’era in fin dei conti nulla di vittoriano. E’ la storia di una bambina Violet, nata in un bordello, perchè la madre fa la prostituta, e di un fotografo che scatta foto alle prostitute di questo bordello, ed è appunto una storia vera. Il fotografo vede crescere la piccola Violet, in quel mondo di depravazione e finisce per innamorarsene, nonostante la differenza di età. Ricorda un pò Lolita di Nabakov, eppure appare una versione meno espressiva e passionale. Per quanto i temi che si affrontino risultano forti e delicati, come la prostituzione minorile e la pedofilia, intesa come amore vero e proprio, spingendoci anche a mettere in discussione i nostri preconcetti di cosa è bene e di cosa e male, la storia risulta inefficace, noiosa,e forse un tantino scontata. Violet risulta essere una bambina sfrontata, ma per certi versi anche apatica, nel suo modo di esprimersi, non si percepisce un reale interesse per il fotografo, ma sembra solo il sentimento capriccioso e infantile di una bambina, che vuole solo giocare a fare la donna sposata e innamorata. Del resto, la mancanza di un vero sentimento da parte di Violet per il fotografo, potrebbe essere sensata: è soltanto una quattordicenne immatura, e si sa che in quell’età l’amore viene visto più come un gioco infantile. Ma un’altra spiegazione plausibile, è che dagli insegnamenti di Hattie sua madre, lei percepisce l’amore solo come uno strumento per fuggire dal mondo della prostituzione. Tuttavia non è solo l’amore di Violet ad apparire poco efficace, ma anche quello di Bellocq, il fotografo, per quanto sia chiaro che ami la protagonista, c’è sempre qualcosa che stona, non è un amore forte, coinvolgente, è un amore piatto, privo di spessore, quasi egoistico, di un uomo che è solo, e che per sentirsi meno solo, si accontenta della compagnia e del finto amore di una bambina. Dato che è una storia vera, forse è anche più amara e più cruda, meno passionale e travolgente di Lolitadi Nabakov o di Leon con Mathilda, nel celebre film di Luc Besson. Deludente come pochi, poca circospezione, e alle volte anche forzata e innaturale, non c’era un personaggio nella quale ci si riusciva ad immedesimare,e per il quale io sia riuscita a provare un qualche coinvolgimento emotivo, le pagine scorrevano senza emozione, nessun interesse verso i personaggi, continuavo a leggere solo per capire dove volesse andare a parare, quale fosse il messaggio che lo scrittore volesse trasmettere, e in un certo senso l’ho intuito, lui voleva solo mostrare con estrema realismo il mondo della prostituzione a New Orleans nel 1917, non aveva altri intenti o scopi, non gli importava di rappresentare o scovare più in là sulle emozioni dei personaggi, voleva solo fare appunto una fotografia sulla prostituzione, come il fotografo Bellocq, senza giudizio alcuno, e senza troppi fronzoli, però la lettura a parer mio, in questo modo è apparsa troppo piatta e apatica. E se potessi fare un confronto, su un libro di questo genere, bè potrei fare riferimento a Nana di Emilie Zola, con ambientazioni diverse e in un certo senso la trama è anche ben più diversa, hanno in comune però il realismo crudo, con il quale la storia viene narrata, ma in questo senso Zola è un maestro del naturalismo francese, che non ha niente con cui spartire con il ben poco noto Williams Harrison del resto gli americani, possono vantare ben pochi scrittori di talento come Ernest Hermingway. E’ stato fatto anche un film tratto da questo libro, paradossalmente ho trovato il film più efficace, gli attori appaiono più espressivi, dei personaggi su inchiostro, cosa alquanto bizzarra e rara, dato che di solito si sa il libro è quasi sempre migliore, della trasposizione cinematografica. Ma non in questo caso! Per quanto qualche scena venga per così dire tralasciata nel film, anche qualche scena significativa, come per esempio la tragica fine del fotografo, alla quale non si accenna affatto nel film, o altre scene, o battute cambiate, forse perchè apparivano troppo forti e scabrose, dato che si trattava di un personaggio pur sempre minorenne, alla fine il film, con la modesta bravura degli attori riesce a regalare un’emozione in più, rispetto agli automi e automatismi del libro, in cui tutto accade perchè deve accadere, come se tutto fosse inevitabile, e non ci sia dietro una volontà o un emozione umana.
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