|
|
Autore:
GIOVANNI VERGA
Editore:
G. BRIGOLA
Anno:1876
Condizioni: OTTIME CONDIZIONI
Categoria: Letteratura italiana
ID titolo:72664021
"EROS" è in vendita da giovedì 9 aprile 2020 alle 16:28 in provincia di Bologna
|
|
|
|
|
|
Note su "EROS": 2a edizione (la prima è dell’anno 1875) del famoso romanzo dell’autore dell’opera: I Malavoglia. Rilegatura coeva in mezza pelle, con titoli, nome autore e fregi in oro. Non sono conservate le copertine originali. pp. 406. Interno perfetto, nessun segno, strappo o abrasione. Condizioni copertina, vedi foto.
Pagamento con bonifico bancario. Spese di spedizione a carico acquirente. --------- 2nd edition (the first is from the year 1875) of the famous novel by the author of the work: I Malavoglia. Contemporary half-leather binding, with titles, author’s name and gold friezes. The original covers are not preserved. pp. 406. Perfect interior, no signs, tears or abrasions. Cover conditions, see photos.
Payment by bank transfer. Shipping costs to be paid by the buyer. --------- 2e édition (la première date de 1875) du célèbre roman de l’auteur de l’ouvrage: I Malavoglia. Reliure contemporaine en demi-cuir, avec titres, nom d’auteur et frises dorées. Les couvertures d’origine ne sont pas conservées. pp. 406. Intérieur parfait, pas de signes, déchirures ou abrasions. Conditions de couverture, voir photos.
Paiement par virement bancaire. Frais d’expédition à la charge de l’acheteur.
------ Verga, nacque a Catania il 2 settembre 1840. compiuti gli studi primari presso la scuola di Francesco Carrara, venne inviato, per gli studi secondari, alla scuola di don Antonino Abate, scrittore, fervente patriota e repubblicano, dal quale assorbì il gusto letterario romantico e il patriottismo. Nel 1858 si iscrisse a giurisprudenza, ma non portò a termine gli studi giuridici e si dedicò alla letteratura ed al giornalismo politico. Verso il 1860, in Sicilia si verificò un periodo di violente sommosse popolari per l’abolizione del dazio sul macinato e, soprattutto nella provincia catanese, si assistette alla reazione dei contadini che, esasperati, arrivarono ad uccidere e a saccheggiare le terre. Sarà Nino Bixio che, con la forza, riuscirà a riportare l’ordine. Verga rimarrà fortemente impressionato dalla violenza delle repressioni, tanto da scrivere alcune novelle e poi arruolarsi coi garibaldini, ma non essendo avvezzo alla vita militare, pochi anni dopo se ne liberò, tornando a lavorare come scrittore e giornalista di stampo liberale. Si recò quindi a Firenze, allora capitale d’Italia, e ne rimase folgorato: nel 1865 lasciò definitivamente gli studi per stabilirvisi in pianta stabile, comprendendo come la sua scrittura e la sua cultura fossero troppo superficiali e provinciali per essere scrittore: necessitava di vivere in una città come quella fiorentina per formarsi definitivamente. Vi rimase fino al 1871: gli anni fiorentini saranno fondamentali per la formazione dello scrittore che avrà modo di conoscere artisti, musicisti, letterati e uomini politici. Nel 1872 si spostò a Milano, dove rimase per circa un ventennio, pur con lunghe pause per i suoi ritorni a Catania: questo fu il periodo fondamentale per la costruzione della sua poetica verista; ebbe contatti con gli scrittori della Scapigliatura e conobbe la narrativa europea. Negli stessi anni si trovava a Milano anche l’amico scrittore Capuana, che gli fece conoscere il Naturalismo francese. Il suo processo evolutivo fu rapido, e nel 1874, con la pubblicazione della novella “Nedda”, completò la trasformazione della sua letteratura. Fece seguito il romanzo Eros che può essere collocato all’interno del genere psicologico mondano in voga nell’Italia postunitaria e che si rifaceva alla moda francese. Passò quindi a ideare e scrivere “I Malavoglia”, che vide la luce nel 1881, pubblicato prima in alcune sue piccole porzioni su alcune riviste, e poi come romanzo organico. Inizialmente non riscosse molto successo tra il pubblico, e lo scrittore dovette adattarsi alla scrittura di opere secondarie per avere un ritorno economico. Nel 1884 si dedicò al teatro, con la trasposizione di “Cavalleria rusticana” che ottenne un grosso successo. Nel 1890 tornò definitivamente a Catania, dove visse nei suoi possedimenti e si allontanò sempre di più dalla scrittura: inizialmente si dedicò ad aggiustamenti delle sue precedenti opere, per poi non riuscire più a scrivere nulla di nuovo e degno di nota. Passarono molti anni con la produzione di opere minori, fino alla sua morte avvenuta il 27 gennaio del 1922, dopo essere stato nominato, nel 1920, Senatore della Repubblica a vita.
|