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Le scarpe al sole. Cronache di gaie e tristi avventure di alpini di muli e di vino |
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Autore:
Paolo Monelli
Editore:
Mondadori, Milano
Anno:1971, I edizione in questa collana
Collana: Gli Oscar
Condizioni: OTTIME CONDIZIONI
Categoria: LETTERATURA ITALIANA. NOVECENTO. ROMANZI. MEMORIE. PRIMA GUERRA MONDIALE
ID titolo:72106552
"Le scarpe al sole. Cronache di gaie e tristi avventure di alpini di muli e di vino" è in vendita da venerdì 14 febbraio 2020 alle 20:35 in provincia di Verona
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Note su "Le scarpe al sole. Cronache di gaie e tristi avventure di alpini di muli e di vino": Libro in 16°, brossura, ottimo: solo qualche segno del tempo, nessuna traccia di lettura.
Scritto nel 1919 e uscito in prima edizione nel 1921, Le scarpe al sole (Cronaca di gaie e di tristi avventure d’alpini, di muli e di vino) di Paolo Monelli racconta la vicenda autobiografica dell’autore, ufficiale degli alpini a partire dalla fine del 1915. In circa 200 intense pagine vengono descritte la vita degli alpini al fronte, le terribili battaglie del Lagorai (1916) e dell’Ortigara (1917), la prigionia dell’autore, dopo la rotta di Caporetto, sino alle confuse giornate che seguirono l’armistizio che sancì il tanto agognato ritorno a casa.
Non è facile commentare questo testo caleidoscopico e variegato nella forma come nei contenuti, amalgama discontinuo di voci e registri differenti; ad un tempo, riflessione interiore, cronaca, romanzo, elegia, epopea… Ma questo libretto accusato di disfattismo da qualche eroe delle retrovie, accusato di cinica esaltazione della guerra da qualche utopista della pace, non è né inno né bestemmia, né celebrazione né imprecazione; né potrebbe esserlo, ché l’inno e l’imprecazione sono sempre iperbolici, nati da stati d’animo posteriori, quindi insinceri. Paolo Monelli, Introduzione alla IV edizione Riguardo allo stile, ampi squarci narrativi si affiancano a prose liriche, a inserti del più puro frammentismo, a frasi in dialetto, a citazioni latine, a canzoni di guerra, a poesie «ridondanti di echi dannunziani e campaniani» (secondo il giudizio che ne diede successivamente lo stesso autore), a espressioni gergali e a molto altro. Un magma pulsante in cui i registri alto e basso vengono sovente a collidere e in cui il tono della narrazione varia di continuo. Il libro ebbe un sostanziale apprezzamento critico e un notevole successo di pubblico all’uscita e nei successivi decenni (al punto che nel 1935 ne venne tratto un pregevole film diretto da Marco Elter), per poi essere quasi dimenticato.
Ma cominciamo, come si conviene, dal principio. Le scarpe al sole si apre con alcune pagine stilisticamente complesse, di profonda introspezione, che non possono non sorprendere, e sembrano rappresentare una sorta di portale dell’opera il cui scopo precipuo è d’avvisare il lettore che ciò in cui sta introducendosi non è un semplice diario di guerra
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