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Autore:
Giovanni Testori, postfazione di Fulvio Panzeri
Editore:
Longanesi & C. – Milano
Anno:Prima edizione Gennaio 1995
Collana: La Gaia Scienza n. 461
Condizioni: COME NUOVO
Categoria: LETTERATURA ITALIANA NOVECENTO GIOVANNI TESTORI TEATRO ARTE CRITICA PRIME EDIZIONI
ID titolo:52255845
"Nebbia al Giambellino" è in vendita da martedì 5 giugno 2018 alle 14:47 in provincia di Parma
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Note su "Nebbia al Giambellino": Giovanni Testori è stato uno scrittore, drammaturgo, storico dell’arte e critico letterario italiano. Diviene difficile definire in una parola Giovanni Testori, uno dei più importanti intellettuali italiani del Novecento. Nato a Novate Milanese il 12 maggio 1923 già a 17 anni collaborava ad alcune riviste del GUF con articoli di critica d’arte. Dal 1952 diviene allievo prediletto di Roberto Longhi e pubblica celebri scritti sull’arte del Cinque-Sei-Settecento lombardo-piemontese. Del 1954 è la sua prima opera di narrativa: Il dio di Roserio. Seguirà poi il ciclo de I con il Teatro dell’Arca di Forlì. Gli anni Ottanta sono invece nel segno di Franco Branciaroli e del Teatro degli Incamminati, da lui fondato con Emanuele Banterle. Erano gli anni in cui si andava intensificando la sua attività di critico militante, rivolta a molti giovani talenti che devono a lui la notorietà. Dalla metà degli anni Settanta, Testori aveva preso il posto di Pasolini come commentatore in prima pagina del ’’Corriere’’ e dal 1978 diviene responsabile della pagina artistica. Dopo tre anni di malattia, Testori muore il 16 marzo 1993, quando oltre 800 articoli si erano andati ad affiancare ai suoi celebri drammi, romanzi e studi critici. L’opera di Giovanni Testori sopporta i campi espressivi della narrativa, del teatro, della critica letteraria e della critica d’arte antica e moderna, della stessa pittura, ed anche della saggistica e tematica religiosa e civile, ma di fatto comporta globalmente il campo unico della poesia: sia perché tutto quanto Testori manifesta sembra provenire da un unico roveto ardente, e sia perché in quel che vive, scrive, fa il suo vero (o l’errore) è sempre di natura e di condotta poetica. Una poesia, se si eccettua in parte Pasolini, insolita per i nostri tempi, al punto da parere fuori tempo sino a qualche anno fa, mentre oggi può risultare anzi anticipatrice di quel “titorno al sacro”, che Testori non è il solo a rivendicare. Conversazione con la morte, ad ogni modo, non è, come parecchi lo ritengono, il testo di una sua “conversione” religiosa: Testori, anche nel rifiuto di Dio, rimaneva cristiano; e forse, come di Baudelaire, di lui va detto che è trop chrétien. Tra tanti indifferenti, è salutare che nella nostra poesia irrompa un eccedente, un travolgente, visto oltretutto che è lui il primo a pagare di persona ogni alluvione e ogni peste. La poesia di Testori, mentre troppi giocano all’avanguardia e qualcuno vi si massacra, viene da altri secoli; perciò ha addosso il rischio ma anche il coraggio di forti concordanze ed emulazioni, Jacopone e Michelangelo, Calderòn e Milton, Grunewald e Caravaggio. QueQuel gonfiore, anche bubbonico, che soprattutto ne I trionfi insidiava la sua poesia, nello stesso tempo la riscatta e la qualifica perché dichiara la fine di una poesia di inopia e di aridità: nella poesia di Testori l’uomo, pur nella sua miseria, ritrova e rinnova la sua grandezza. Nebbia al Giambellino è un romanzo dello scrittore italiano Giovanni Testori scritto all’inizio del 1960 e pubblicato postumo dall’editore Longanesi nel 1995 dopo il ritrovamento, tra le carte dell’autore, di un dattiloscritto che conteneva il testo. Nebbia al Giambellino, che prende il titolo dal noto quartiere periferico di Milano, può essere considerato il romanzo conclusivo del ciclo I segreti di Milano. Narra la storia della vedova Gina Restelli giunta a Milano dalla provincia con una figlia e che, per potersi mantenere, si mette al servizio di Rinaldo Cattaneo, un giovane della borghesia milanese. Rinaldo è fortemente attratto dalla donna e presto le fa capire le sue intenzioni. Ma Gina, che non intende abbandonare i suoi principi morali, dopo le ultime pesanti insistenze, accompagnate da ricatti e umiliazioni, preferisce la morte. Legatura editoriale rigida con titolo in oro al dorso , sovraccoperta figurata a colori con alette. Formato in 8° cm. 14 x 21, pagine 207 , condizioni usato, piccola riparazione alla sovraccoperta, copia perfetta, eccezionale freschezza delle pagine, eccellente esemplare da collezione. Il presente volume fa parte della mia collezione personale.
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