Don Cesare. Chiddu ca campa ’o scuru

Autore: Angelino Cunsolo Editore: C.R.E.S. Centro di Ricerca Economica e Scientifica Anno:2007 Condizioni: OTTIME CONDIZIONI Categoria: LETTERATURA ID titolo:38777985 "Don Cesare. Chiddu ca campa ’o scuru" è in vendita da sabato 16 luglio 2016 alle 12:16 in provincia di Catania

Note su "Don Cesare. Chiddu ca campa ’o scuru":
Don Cesare. Chiddu ca campa ’o scuru

Angelino Cunsolo

C.R.E.S. Centro di Ricerca Economica e Scientifica

Don Cesare. Chiddu ca campa ‘o scuru

Mi giunge a casa il Don Cesare di Angelino Cunsolo cui mi legano solidi rapporti di sincera amicizia e di affetto non solo scaturiti e riconducibili alla squisita accoglienza che riserva ai miei scritti sul meritorio periodico a sua firma ‘La Gazzetta dell’Etna’ ma viepiù per il suo coraggioso ampliarsi d’intensità e di voci della pagina di cultura, sempre più corposa e attenta, non riferita solo alle opere di scrittori, poeti ed artisti di Sicilia (Leonardo Sciascia, Elio Vittorini, Nino Martoglio, Giovanni Verga, D’Inessa e così di seguito), ma aperta a temi e vicende legati alla grande area del sapere, come da tempo sempre auspicato e nel passato spesso frenata dal mancato specifico interesse da parte dei lettori.

E’ chiaro che il lungo racconto di Cunsolo, per l’interesse e la curiosità che nascono dall’intreccio e dalle situazioni non di solito riscontrabili nel crogiuolo dello scorrere normale si legge con una mal celata voglia di conoscere l’intricato svolgimento della estrosa vicenda e quindi, come suol dirsi, tutto d’un fiato. E il plot della storia e le riflessioni che ne scaturiscono non lasciano indifferente il lettore che a più riprese si chiede come l’autore, che sempre si trova in bilico con l’indirizzo da assegnare ai suoi protagonisti in quanto spesso essi stessi deviano dalle intenzioni dell’autore, possa o voglia audacemente convogliarli con la parola e l’azione verso il traguardo prefissosi per tramandare, attraverso le vicende narrate, l’insegnamento voluto o la sola preoccupazione della denuncia di situazioni non proprie ortodosse.

Letta l’opera, dove le parole si sdoppiano nell’intento dell’autore, che conosce bene la vita, con significati interni alla parola stessa di doppia valenza quasi, (ed è arduo dirlo), a dare un significato polisemantico al contesto della frase come a fare capire al lettore la difficoltà che s’incontra (nella scrittura) nel registrar una storia che si presenta come un racconto e che, probabilmente, ha radici in una storia di vita esistita. Nel ‘Don Cesare’ di Cunsolo sono da tenere in considerazione non solo i riferimenti a Plauto ed a Terenzio evidenziati da Mimmo Chisari , ma anche le digressioni che egli suggerisce leggendo il testo sul tema del ‘doppio’ che trovo in diversa collocazione scenica nelle osservazioni pertinenti di Sebastiano Messina. Entrambi i due critici sono penetrati nel tessuto umano e sociale di Cesare e Lina sottointendendo, a mio modesto avviso, al vissuto dei protagonisti quella voce di speranza e di fede che tutto racchiude e redime nella vita di ognuno di noi, forse una sorta di moralismo senza una morale dichiarata o più probabilmente una ricerca del ‘bene’ sul ‘male’ che trafigge l’umanità. Comunque sia lo scrittore Cunsolo ci consegna un libro intrigante e godibilissimo se il testo lo si legge come un racconto calibrato e articolato che attende dal lettore una propria chiave di lettura per aprirsi alle più aperte valutazioni che ogni vicenda umana ci rappresenta e che talvolta ci consegna in chiave pirandelliana, fuori dalla realtà o dentro la metafora di ‘chiddu ca campa ‘o scuru’.