Le parole sono pietre - Tre giornate in Sicilia

Autore: Carlo Levi Editore: Mondadori - DeAgostini Anno:1986 Categoria: CLASSICI ID titolo:2924518 "Le parole sono pietre - Tre giornate in Sicilia" è in vendita da venerdì 8 agosto 2014 alle 17:26 in provincia di Salerno

Note su "Le parole sono pietre - Tre giornate in Sicilia":
Capolavori della narrativa del 900 - copertina rigida @

Le parole sono pietre è composto da tre saggi scritti rispettivamente nel 1951, nel 1952 e nel 1955 in seguito ai tre viaggi in Sicilia di Levi. In questo libro l’autore affronta i problemi sociali ed economici della regione, individuando nella mafia e nel convivente potere politico gli ostacoli principali allo sviluppo e alla soluzione dei mali dell’isola. Giunto nella città di Isnello in occasione dell’arrivo del sindaco di New York, nativo di quel piccolo paesino, il protagonista assiste all’entusiasmo della folla eccitata nell’accogliere con il signor Impellitteri anche il territorio lontano. Toccamo a’ macchina, così ce ne andiamo in America gridavano i ragazzi del luogo: l’avvento del sindaco gli aveva permesso di concretizzare il paese che finora era vissuto solo nei pensieri e nei sogni di quella folla fremente.E grazie a lui ora anche loro ne facevano misteriosamente parte. C’era qualche cosa di misterioso in questo Impellitteri che si aspettava, che nessuno conosceva, perché era stato portato via bambino piccolo di un anno, cinquanta anni fa, e che ora tornava, circonfuso di gloria come un santo in paradiso, dall’America: e che, per quanto ignoto a tutti, era tuttavia uno di loro.
Proseguendo nel suo viaggio, Levi si trova di fronte alla lotta quotidiana degli agricoltori e dei poveri lavoratori siciliani per salvaguardare i propri diritti, diritti dei quali erano sempre stati inconsapevoli e che gli erano sempre stati celati a loro discapito.
Il tema principale dell’opera di Levi è la speranza nella possibilità d’incontro tra il mondo dei lavoratori sfruttati e quello dei benestanti speculatori. Quella degli imprenditori è una classe sociale degenerata, incapace di compiere le proprie funzioni e che vive sulle piccole estorsioni e sulla tradizione degradata dalla legge feudale.
Lo scrittore torinese scopre nel suo viaggio un linguaggio completamente nuovo del quale evidenzia gli aspetti più pungenti e ironici e sottolinea le diversità in campo socio-politico, come le misere condizioni in cui vivono sia i proprietari sia i poveri in queste terre abbandonate, attraverso il forte realismo descrittivo e l’analisi oggettiva della storia. Lo sguardo di Levi è curioso, affascinato e sensibile a tutto ciò da cui è circondato: attraverso le sue parole il lettore raggiunge le valli aride, i corsi dei fiumi e i vicoli di un piccolo paesino; osserva i colori e le sfumature del panorama; sente gli odori degli animali; assapora il tepore dei raggi solari in un caldo pomeriggio.
Insieme a lui, il lettore raggiunge Isnello, Lercara, Friddi, Bronte, Ducea e le altre località siciliane, parola dopo parola, pietra dopo pietra di un solitario sentiero.
La Sicilia, come tutto il Mezzogiorno, ma in modi propri e particolari, si muove; e le azioni, le parole, i sentimenti, le lotte, le attese, le morti di cui ho parlato qui, e tutte le altre infinite che avvengono ogni giorno nelle città delle coste e nei villaggi dell’interno, sono momenti del suo sviluppo. Profondi problemi si pongono e cercano la loro soluzione, ogni