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Autore:
Daniela Grassi
Editore:
Ellin Selae
Anno:
Categoria: SAGGISTICA
ID titolo:25756586
"IL POSTO DELL’ANGELO" è in vendita da sabato 8 marzo 2014 alle 11:43 in provincia di Salerno
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Note su "IL POSTO DELL’ANGELO": Libro nuovo e scontato solo 12,00 euro! (prezzo di copertina 16,00 euro)
La gioia come via verso la riscoperta di sé stessi. Riprendere a vivere e dare vita dopo la fine di un rapporto d’amore. La relazione come restituzione di dignità e speranza, la fragilità come occasione. L’amore per gli animali e la natura. L’arte come risorsa per ritrovare la Luce, e l’incontro con chi per vocazione semina bellezza, verità e speranza.
Imparare a concedere tempo all’Anima durante il tempo delle vacanze. L’umanità e il suo spazio, e gli spazi che rispecchiano l’uomo. Riconoscere i simboli celesti che sono intorno a noi, magari in un semplice campo di grano... ...Questi sono alcuni dei temi proposti da Daniela Grassi per imparare ad intravedere il firmamento spirituale che è in noi e da cui attingiamo la vita, al fine di contrastare la pochezza offerta dall’attuale modello sociale basato sull’individualismo e sul trionfo dell’ego, principale causa dell’inquietudine e dell’infelicità di un numero sempre crescente di persone.
È possibile divenire coscienti che l’essenza della vita è spirituale anche quando le ombre del reale la coprono interamente, e sviluppare la coscienza di vivere su di un pianeta numinoso. Aprirsi a orizzonti più vasti quando si attraversa la realtà significa essere capaci di guarigione interiore e di divenire parte della cura anche per gli altri. Questo significa riempire di senso spirituale la quotidianità e, soprattutto, trovare una sorgente di luce nei momenti difficili e traumatici (la fine di una relazione d’amore, la perdita di una persona cara...) dell’esistenza. Ma vuol dire anche essere capaci di lasciare spazio nel proprio cuore a quanto può darci aiuto nel rigenerarci e nel donare sollievo e speranza a chi abbiamo vicino; simbolicamente significa apparecchiare ogni giorno un Posto per l’Angelo alla nostra mensa, quel posto dell’Angelo che è la porta lasciata aperta dall’uomo sul firmamento di cui è parte. Daniela Grassi prende spunto da quanto accade a ognuno di noi, e riveste le esperienze reali della vita di una tela spirituale tessuta con i fili di grandi artisti e pensatori quali Pavel Florenskij, Rudolf Steiner, Marc Chagall, Albert Schweitzer, Franz Kafka, Sergio Quinzio ed altri, al fine di indicare al lettore che il cammino dell’essere va sempre oltre l’apparenza della vita quotidiana, e in questo sta il segreto della guarigione interiore che spesso cerchiamo senza sapere esattamente dove si trovi... In appendice, a corollario dei moltissimi spunti di riflessione contenuti nel volume, si trova anche un Calendario dell’Avvento, ovvero una accurata scelta di brevi testi dal forte contenuto spirituale per vivere l’ultimo mese dell’anno, quello che porta al Natale, come un percorso di risveglio dell’anima. Un viaggio che porta le emozioni pure della sua Autrice a far tappa in un cosmo formato da Costellazioni: quella del Sè e del significato, dello Specchio profondo, dell’incontro, dei nuovi inizi, della Tigre, dell’alleanza, della Terra, della cura, dell’Akasha (l’essenza di tutte le cose). Luoghi innanzitutto spirituali, perchè «attraversiamo culture, sprofondiamo in pagine e volumi, penetriamo dipinti, attraversiamo musiche, ma tutto ciò che facciamo in realtà è muoverci attraverso il firmamento, spostarci per galassie e costellazioni, sperimentare nella nostra microscopica interiorità tempeste cosmiche, depressioni ed esaltazioni energetiche».
Un viaggio, dunque, che è un invito a non trascurare i dettagli, le relazioni umane, il rapporto tra Natura, uomo, esseri animali e vegetali. Vita. Da vivere, ad ogni attimo.
Utilizzando frasi e stimoli di molti artisti e maestri di pensiero, Daniela percorre la sua ascesa alle Costellazioni mettendo a nudo le sue esperienze più intime e i frammenti del suo stesso quotidiano. Lievemente, eccola narrare degli ultimi attimi di vita di sua madre e del naufragio naturale del suo primo matrimonio, per riflettere sulla «vera pandemia dell’Occidente: l’incapacità sempre più diffusa di provare gioia; un male terribile, un’idrofobia dell’anima che si diffonde con una forza potente».
Eccola poi raccontare dell’umanità di passaggio al centro culturale San Secondo: la tirocinante che riconduce a Puskin, l’ex utilizzatore di droghe sintetiche che vive in simbiosi con i gatti, la giovane debilitata da un morbo più grande di lei che sente di non poter tradire la propria fede neppure nelle più minute azioni di routine, la quindicenne totalmente priva di autostima che lentamente acquisisce forza interiore e considerazione, il Pittore che sapeva di non poter più attendere.
Eccola ammaliata dalla giovane mamma incontrata sul treno con il suo bimbo a tracolla, simbolo di un unicum vitale che puoi ritrovare - se le percezioni le sai tenere salde - anche nel topo da compagnia che affianca il movimento di una altrettanto giovane donna: dark, all’apparenza ma alla ricerca di dialogo, nella realtà.
Eccola ragionare sulle città dei morti, i nostri cimiteri e le loro memorie-simbolo.
Eccola dialogare con i pesciolini d’argento che si cibano delle colle e della cellulosa dei libri, con l’esercito oscuro e feroce di Re Topo, con i gatti, i cani e soprattutto i tabui, le tartarughe epiche, le commoventi creature volanti che scelgono l’aria «l’elemento più sottile, come luogo di evoluzione che li fa, nella loro fatica ed eroismo quotidiano, particolarmente simili all’anima, che tanto fatica per trarre la materia verso lo spirito», gli alberi e le piccole zucche ornamentali che dopo essersi ambientate sul balcone di casa iniziano ad esplorare ogni centimetro di quel loro eden conquistato.
Eccola fermarsi sulla Madre Terra e sull’Acqua, elementi vitali nell’assoluto ma troppo spesso confusi nelle loro sole apparenti caratterizzazioni; tanto che di volta in volta puoi cogliere la loro essenza in un frammento della loro dimensione: un fiume, una grotta, un paesaggio. Dettagli di Terra e dettagli di Acqua.
Eccola riflettere sul senso e sullo spirito dell’arte, cioè «la rivincita della vita sulla terra bruciata» che spinge Daniela a non avere timore nel gettare la fede per l’arte, perchè «l’arte, per l’uomo, contiene la fede, e la fede si esplicita, per chiunque, soltanto nel momento in cui è espressa culturalmente e quindi creativamente, anche e soltanto a livello interiore: il dialogo di ognuno di noi con Dio o con il proprio Sè profondo, avviene nel momento in cui si dà corpo al vuoto vitale, in cui lo si definisce con la creazione d’un interlocutore, quindi con un gesto artistico».
Dietro a ogni Costellazione, ogni pensiero, ogni frase ecco la guida sapiente di Steiner e Calvino, di Florenskij e Chagall, di Quinzio e Kafka, di Schweitzer e Ceronetti, di De Benedetti (che firma anche la prefazione) e Cicerone, che amplificano e corroborano la perlustrazione di Daniela verso quel posto dell’angelo che resta compito del lettore identificarne l’esatta ubicazione. Un posto che nella cultura ebraica sta a suggerire la sedia sempre pronta a tavola per il viandante del momento. Che arriva, prima o poi, e che devi sempre saper accogliere. E questo è il senso della vita, troppo spesso dimenticato, che vorremmo saper risvegliare nelle coscienze sopite (ma non immobili) dei nostri giorni ...
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