Beppe Fenoglio - I ventitre giorni della città di Alba. La malora - Supercoralli c Einaudi 1970

Autore: Beppe Fenoglio Editore: Einaudi Anno:1970 Collana: Supercoralli Condizioni: BUONE CONDIZIONI Categoria: NARRATIVA - raccolta racconti e romanzi brevi ID titolo:103673592 "Beppe Fenoglio - I ventitre giorni della città di Alba. La malora - Supercoralli c Einaudi 1970" è in vendita da giovedì 21 novembre 2024 alle 20:17 in provincia di Parma

Note su "Beppe Fenoglio - I ventitre giorni della città di Alba. La malora - Supercoralli c Einaudi 1970":
usato in buone condizioni: come da foto; sovraccoperta presente con logorio e piccole mancanze ai margini, riparata dall’interno e una macchia di unto nella parte inferiore che si estende verso l’interno; trascurabile ingiallimento dell’interno più evidente ai piatti; nessun segno o sottolineatura.

titolo: I ventitre giorni della città di Alba. La malora
autore: Beppe Fenoglio
edito da: Einaudi
edizione del: 1970
collana: Supercoralli
genere: raccolta racconti e romanzi brevi
pagine: 265

Scriveva Emilio Cecchi nel 1963, ricordando Beppe Fenoglio scomparso da pochi mesi: «Oggi che ci troviamo davanti all’insieme della sua opera viene da chiedersi se la rappresentazione della grigia vita campagnola e di grandiose e terribili vicende, come il disfacimento di parte del nostro esercito dopo l’8 settembre, e come la guerra partigiana, abbia avuto negli scrittori delle ultime generazioni altro interprete dell’altezza e gravità di questo. Rari sono coloro che scrissero di quegli anni insanguinati con la concreta e sofferta coscienza che egli ebbe di così terribile e gelosa materia, e col suo virile senso del pudore, dinanzi a certi estremi della ferocia e dell’orrido. Anche più rari quelli che, come lui naturalmente e indissolubilmente seppero unire la giustizia e la compassione. Nei romanzi e nei racconti di Fenoglio la robustezza e la bellezza dell’arte è immedesimata con un calore letterario e storico che si garantisce di per se stesso, nella sua infallibile risonanza umana. Certi racconti ci vanno diritti al cuore come altrettante pagine delle ‘Lettere di condannati a morte della Resistenza’ o dele ‘Ultime lettere da Stalingrado». I libri usciti dopo la morte dello scrittore (Un giorno di fuoco, Il partigiano Jonny, L paga del sabato) ne hanno arricchito il ritratto, confermando in pieno i consensi della critica. Oggi, a considerare il complesso della sua opera, Fenoglio pare tra i pochi narratori del dopoguerra destinati a restare. L’impronta della sua schiettezza e già tutta nelle pagine dei due «gettoni» che lo rivelarono, auspice Vittorini: ‘I ventitré giorni della città di Alba’ (1952), e ‘La malora’ (1954). Sono storie partigiane trattate con piglio disincantato, antieroico, talora epico-burlesco; storie di Alba e delle Langhe, vicende sanguigne e beffarde, drammi di miserie antiche e speranze impossibili. Fenoglio scrive proprio per penetrare il «mistero» della spietatezza dei rapporti umani: con quel suo linguaggio asciutto ed esatto, solidamente impastato di gergo dialettale, raggiunge sin dagli esordi una mirabile compiutezza poetica.
(dal risvolto)