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Il drago d’acciaio. Lotta per la terra nel sud del Brasile |
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Autore:
Mario jr. Contini
Editore:
Youcanprint
Anno:2021
ISBN: 9791220335942
Condizioni: NUOVO
Categoria: SAGGISTICA, STORIA
ID titolo:81715193
"Il drago d’acciaio. Lotta per la terra nel sud del Brasile" è in vendita da martedì 27 luglio 2021 alle 18:40 in provincia di Catania
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Note su "Il drago d’acciaio. Lotta per la terra nel sud del Brasile": La più importante ribellione di contadini in Brasile fu il Contestado avvenuta nel Sud del paese tra il 1912 e il 1916. La rivolta alla quale parteciparono circa cinquantamila contadini, ricevette questo nome per essere accaduta nella regione degli altipiani dello Stato di Santa Catarina - noto come sertão catarinense - contesa tra gli Stati di Paraná e di Santa Catarina.Povertà, ingiustizia e insoddisfazione generarono la rivolta, la scintilla per la maggior rivolta armata del XX secolo in Brasile: la guerra del Contestado.Dal 1840, comparirono in stretta successione in quella regione almeno tre monaci con connotati profetico-messianici: anche se i seguaci li confusero (e fusero) tra loro, al punto che questo movimento finì con l’essere denominato come quello dei due monaci.Il movimento del Contestado conteneva un rifiuto profondo della struttura sociale nella quale i sertanejos vivevano oltre ad un sentimento di rivolta verso eventi che la comunità considerava particolarmente detestabili e che pertanto si proponeva di eliminare: religioso nella forma, il movimento del Contestado era quindi socio-economico e politico nelle sue finalità.Il monaco João Maria incominciò a predicare verso il 1844, ma non permetteva agli adepti di rimanere intorno a lui, non favoriva la formazione di comunità messianiche. Alcuni piccoli messia cercarono di organizzarle ma l’autorità di João Maria non facilitava il loro compito. I capi politici e l’amministrazione locale, che tollerava e perfino proteggevano il monaco João Maria, vigilavano per impedire lo sviluppo di questo genere di assembramenti.Al primo monaco João Maria, di origine italiana, ne era succeduto un secondo; non si conosce con precisione da dove costui provenisse ma sembra che anch’egli fosse straniero. Entrambe avevano lo stesso nome e viaggiavano attraverso la campagna pregando, consigliando i contadini nelle cure delle malattie, nell’agricoltura; organizzavano novene e processioni ed esortavano i cittadini a condurre una vita più santa, ma non organizzarono comunità di fedeli.Il Sud del Brasile diveniva sempre più agitato: nel passaggio del XIX al XX secolo si accentuò la raccolta dell’erba-mate, allora esportate in grandi quantità alla regione del Rio de la Plata, diventando così l’area ambita da affaristi venuti dal Nord. In quest’occasione, il governo repubblicano fece una grande concessione alla Southen Lumber Corporation - la più grande segheria del mondo - consegnandole quindici chilometri di terre, campagne e pinete da ogni lato della lunga ferrovia, che la South Brazil Railway e il Sindacato Farquhar promisero di costruire tra lo Stato di Paraná ed il Sud.Fu allora che migliaia di caboclosche lì abitavano perderanno le loro terre, espulsi per sempre delle loro miserabili coltivazioni e delle loro case semplici, creando un clima di tensione sociale. Perfino i medi proprietari furono colpiti dalla bruttale espropriazione, non solo dalle concessioni del governo ma anche dai grandi latifondisti. Tanti di questi piccoli coltivatori erano ex combattenti spinti all’interno delle foreste dopo la crudele repressione scatenata durante la Rivoluzione Federalistadel 1893 al 1895.Questo secondo monaco João Maria assunse il ruolo di protettore dei deboli, di moderatore, perfino di elemento di progresso a causa delle innovazioni, nel lavoro nei campi, che egli consigliava ai suoi fedeli di adottare. Verso il 1908 ci si rese conto, nei luoghi in cui era abituato a vederlo passare, che egli era sparito da un pezzo. Da quel momento si formò la leggenda messianica: egli non era morto ma si era rifugiato in cima ad una montagna incantata aspettando che Dio gli ordinasse di tornare per liberare il suo popolo.Verso il 1910, dopo il breve intervallo dalla sparizione del secondo João Maria, un nuovo monaco incominciò a percorrere lo stesso territorio che il primo aveva frequentato nelle sue peregrinazioni all’interno della provincia di Santa Catarina, una zona ricca di montagne: la zona serrana Questo nuovo monaco che sosteneva di essere il fratello e l’emissario di João Maria, si chiamava José Maria, conosciuto come il secondo Monaco, giacché per i contadini i primi due João Maria erano uno solo.Al contrario del monaco precedente, José Maria era seguito da un gruppo di fedeli e decise un giorno di porre fine alle sue peregrinazioni. Scelse un luogo sulle terre di un capo politico locale che riscuoteva la sua simpatia, nella regione dell’Iraní Nella capitale Curitiba - Stato di Paraná - frattanto, circolavano chiacchiere che il monaco aveva proclamato la Monarchia. Sfortunatamente, José Maria aveva cercato la protezione di un dignitario politico cui il governo della provincia era ostile. La nuova comunità non tardò ad essere denunciata come sovversiva e pericolosa. Immediatamente partì dal Paraná una truppa fortemente armata. All’alba del 22 ottobre marciarono verso la zona dell’Iraní.Nella battaglia i contadini combatteranno con armi bianche - coltelli d’acciaio e bastoni di legno - e assunsero l’offensiva. Nel corpo a corpo i fucili erano svantaggiati e i soldati cominciarono ad abbandonare la lotta.Il colonnello Gualberto al comando della truppa venne ucciso dalle lame dei contadini ma anche José Maria cadde a terra, ucciso dai piombi dei fucili.La notizia del combattimento e la conseguente morte di José Maria si sparse in mezzo alla popolazione sertaneja come un atto di estremo eroismo praticato dal monaco. Essendo attaccato dalle forze governative, il monaco pensò alla sua comunità, composta da famiglie con donne, anziani e bambini che lo accompagnavano. Non esisteva la possibilità per una nuova fuga, dovevano lottare contro le forze di polizia e vinsero. Dopo la morte di José Maria una grand’agitazione prese possesso della regione tra Paraná e Santa Catarina. La battaglia dell’Iraní fu la scintilla per lo scoppio della guerra del Contestado.La guida dei ribelli passò ad un vecchio visionario, un uomo molto magro, di nome Eusebio che fondò il villaggio di Taguaraçu in cima a quelli freddi altipiani, in attesa del suo messia, affermando che lui sarebbe tornato correndo sulle nuvole con un cavallo bianco. All’inizio del 1914, più di trecento caboclos, in compagnia delle loro famiglie, si trovavano nell’agglomerato di Taguaruçu. La popolazione aumentava e quotidianamente arrivavano contadini di ogni parte del sertão: Campos da Lapa, Vale do Rio do Peixe, Carrascais di Iguaçu.Per i contadini si avvicinava l’ora della guerra e aspettavano che l’esercito incantato di san Sebastiano scendesse dalle nuvole accompagnato da quelli che avevano sofferto, per l’ultimo combattimento contro le forze del male.Intanto, la lotta proseguì campeggiato dai capi civili, tra i quali ebbero grande rilievo i Dodici Pari di Francia, una specie di collegiato delle più prestigiose guide della comunità.Intanto, il monaco non marcò con la sua presenza nello scenario della lotta armata; non ebbe un ruolo rilevante in questa lotta che durò tre lunghi anni e che costrinse il governo federale all’uso di forte contingente dell’Esercito.Il monaco rimase appena un simbolo, un’entità quasi mitologica, tanto che nessuno riuscì distinguere in certi aspetti l’individualità dei due primi monaci con lo stesso nome João Maria e di José Maria, sacrificato all’inizio della lotta armata. Gli uomini della comunità rasavano completamente la testa e la barba, come se così facendo togliessero le maschere della società: i pelados di José Maria contro i peludos della Repubblica. Tutti si rifiutavano di tornare alla società dei peludos, avevano deciso di acquisire una nuova vita.La Chiesa Cattolica svolse il ruolo di polizia ideologica nell’ambiente rurale, preparando la strada alle forze repressive. Negli assalti armati delle truppe del Governo contro i sertanejos del Contestado, la prima giustificazione all’aggressione fu l’accusa di fanatismo, perpetrato da uomini che si erano allontanati dalla società civile abbandonando l’ideologia religiosa delle classi dominanti.L’ambiente rurale brasiliano fu sempre privo di preti e dovete formarsi da sé i propri ministri di culto, per lo più persone che avevano dedicato spontaneamente la vita alla religione, chiamati beatos nel Nordest arido, e monges (monaci) nella zona serrana, non facevano parte di un ordine, tuttavia conducevano una vita di povertà, spesa organizzando novene e processioni, costruendo chiese e cimiteri.I tre monaci peregrinarono non soltanto nel Contestado ma percorsero altre regioni del Brasile e, in particolare, il Cono Sud. Portavano gli ideali monastici di lunga tradizione nell’Occidente Cristiano e lasciarono, dove passarono, storie di vita che si avvicinavano a quelle che accompagnavano monaci e peregrini, coinvolti in questa tradizione.Il propagarsi delle dimostrazioni di fanatismo non cattolico nel Nord come nel Sud del paese, rivelò una drammatica separazione tra le ideologie delle classi dominanti e degli strati medi urbani e l’ideologia degli strati della popolazione rurale.Così, come avvenuto a Canudos, la guerra accaduta nell’interno del sertão di Bahia, per conservare il potere i gruppi dominanti crearono giustificazioni. I sertanejos del Contestado furono combattuti sotto l’accusa di desiderare il ristabilimento del regime monarchico così come accadde pochi anni prima a Canudos, in Bahia.La figura di José Maria venne denigrata e screditata dai discorsi ufficiali del dopo-guerra, influenzando in larga misura il raffreddamento della memoria e la devozione a questo monaco.Lo stesso accade con la leadership civile e laica dei Dodici Pari di Francia. All’ultimo dei comandanti, Adeodato, toccò la stessa sorte. La sua figura fu completamente diffamata, raffigurata sempre come di un assassino crudele: il demone in persona - il flagello di Dio come veniva rappresentato.
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