Nella sua anima gelida non risuona il vento di nessuna pietà. Perché è il Coccodrillo. Nato per uccidere.
"Il vecchio cammina lungo il muro. Il vecchio si sposta piano. Il vecchio cammina lungo il muro, e nessuno lo vede. La vecchiaia è un carico pesante, e questo peso nessuno lo vuole. La vecchiaia sembra una malattia contagiosa, fa schifo e la si evita. Il vecchio sa aspettare."
Brividi dentro l’anima, dolore nel cuore, strazio nella mente...una pagina, un massacro; una pagina, un dolore indescrivibile; una pagina , una lacrima; una pagina e i muscoli contratti...forza, un bel respiro, per andare avanti. Ho asciugato lacrime per quasi tutto il romanzo. Ho respirato lo stile di de Giovanni : Qui- rispetto agli altri letti della serie "Ricciardi"- più Buio,più Cattivo,senza scampo,senza alcuna via d’uscita. Lo si,non intuiva,ma sapeva fin dalla prima pagina,di abbandonare qualsiasi speranza. Perché a differenza dello stile lirico, poetico, con impronta gialla degli apprezzati romanzi con protagonista il tenebroso Luigi Alfredo Ricciardi ambientati nella Napoli degli anni trenta , questo - ambientato ai giorni nostri - nasce, come Maurizio de Giovanni stesso lo ha definito in una presentazione, non come un “Noir” ,ma come un romanzo Nero che sprofonda il lettore ancora più nel baratro di un viaggio all’Inferno sulla terra senza ritorno. Lo scopo del genere Noir non è quello di narrare e risolvere un crimine (anzi questo diventa il punto meno importante),spesso nei Noir l’assassino viene presentato nella prima pagina,non si nasconde,anzi si espone e gioca a nascondino con l’altro antagonista/protagonista (in questo caso l’Ispettore Giuseppe Lojacono). “Il metodo del coccodrillo” si presenta con capitoli brevi, asciutti,con personaggi carichi di forza vitale, ma non per questo privi di quella poesia (qui decisamente più Cupa, ma sempre Poesia è) che, a parer mio, non è tanto voluta nella serie Ricciardi, quanto fa proprio parte del de Giovanni uomo. I suoi romanzi sono pregni di attimi che fanno trattenere il fiato, che colpiscono come un diretto allo stomaco, che piegano e poi è difficile rialzarsi. Giada pensa che ha tanta vita da vivere,e che ha voglia di viverla... Giada, sedici anni... E il Coccodrillo è terribile, angosciante, devastante. L’immagine della prima madre del ragazzo assassinato non riesco a togliermela dalla testa, mi ha toccata nel profondo; mi ha fatto portare le mani al viso la visione del Vecchio padre con in braccio una piccola Stella. Già sapevo che brillava nel cielo, eppure non riuscivo a proseguire. E lo posso giustificare questo uomo che per anni ha trascinato la sua vita nel Buio? Lo posso, se non perdonare, comprendere?!
"Scriverti mi riscalda il cuore,mi sembra di parlare con te, anche se non sento le tue risposte.Tra poco ci siederemo uno di fronte all’altra,e parleremo tanto..."
Riscrivere questa frase ha scatenato in me un’emozione troppo forte e ho iniziato a piangere.Mia figlia,16 anni,seduta sul divano a ripassare pedagogia mi ha guardata perplessa. “Perché piangi mamma?Ma per il libro?"(il libro è accanto a me , scorro le pagine segnate mentre scrivo). “Piango per il libro perché è commovente e perché ti voglio tanto bene”. E allora si , non solo giustificherei, comprenderei, ma probabilmente “perdonerei” pure un uomo devastato dal dolore più grande. Ed è terribile rendermi conto di questo. Nessuna giustizia terrena mi ridarebbe indietro il bene più prezioso. E con rabbia ,con furiosa rabbia,si giustifico il gesto folle di un derelitto senza più una strada, se non quella di raggiungere “il suo dolce e unico amore”.
E come la pioggia, cadono le lacrime e cade il Coccodrillo, cade nelle tenebre. Nell’abisso. Nel viaggio di non ritorno. Nessuna emozione. Nessun cuore.Solo una parola : Vendetta.
Nella sua anima gelida non risuona il vento di nessuna pietà
L’alba di un giorno di pioggia spezza il respiro, e aggiunge dolore alla tristezza di chi è ancora sveglio. Non esiste vendetta più crudele.
"Stella dorme felice, e si prepara alla vita Amore mio stasera sarò con te e ti darò una Stella..."
Quel che resta di un uomo che cerca Vendetta si, ma soprattutto cerca il Perdono. Un Perdono che non avrà mai, almeno non in questa vita terrena. Un Uomo che sa che è stato il peggiore di tutti,un Uomo annientato,che non può essere più nessuno...se non un Coccodrillo che piange, non “lacrime di coccodrillo”, ma di autentico puro folle dolore.
Lacrima da dentro, dall’anima.
"Lo sai come cacciano i coccodrilli?Non nuotano veloce, hanno zampe corte non possono seguire le prede.Eppure sono tra gli animali più antichi che esistono,in pratica l’evoluzione non li ha cambiati, e sai perché?Perché sono perfetti.Il Coccodrillo è una perfetta macchina di morte"
| |